PsicoterapeutaPaziente

Riflessioni e racconti di uno Psicologo e Psicoterapeuta Napoletano

Widget

Cerca

Vai al contenuto

Dott. Roberto Stella

Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
3314342889

Terapia Individuale
Terapia di Coppia
Terapia Familiare

Formato all' I.P.R. di Napoli
Accademia di Psicoterapia Familiare di Roma

Psicologo presso il centro di riabilitazione dell'Ospedale Pediatrico di Napoli Santobono Pausilipon

Master in PNL
Abilitato all'utilizzo di EMDR

Articoli recenti

  • La Terapia di Coppia: istruzioni per l’uso pt.2
  • La Terapia di Coppia : istruzioni per l’uso
  • Chi rimane col Narciso?
  • “Si nasce pazzi o pazzi si diventa?”
  • La sindrome del Nido Vuoto
  • Sabotatori Interni – Il bisogno di Infelicità e la nostra capacità di infilarci da soli i bastoni tra le ruote
  • Sull’Adozione – storia di due vuoti
  • L’Uscita dal Nido: Sintomi e rimedi per figli che non sanno più volare
  • Obesità infantile – una questione di Famiglia
  • Ode al sintomo
  • Depressione Post Partum – Non solo un problema di Mamma
  • La favola dell’ ADHD e del magico Ritalin/Adderall
  • Lettera d’amore agli aspiranti Psicologi

Studio Stella

via Tito Livio 26 80122 Napoli
3314342889
Telefonare - NO WHATSUP
https://psicoterapeutapaziente.com/about

Archivi

  • aprile 2019
  • gennaio 2019
  • maggio 2018
  • aprile 2017
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • febbraio 2015
  • dicembre 2014
  • ottobre 2014
  • luglio 2014

Mese: aprile 2019

La Terapia di Coppia: istruzioni per l’uso pt.2

aprile 28, 2019dott. Stella Lascia un commento

“Io credo che la coppia sia un grande attaccapanni dove ognuno deposita quello che non ha risolto con la famiglia di origine e a volte questo attaccapanni è così pieno che neanche si riescono a vedere i membri della coppia, altre volte ha su di sé così tanto peso che si rompe. Quando noi riusciamo a levare tutte queste proiezioni, riusciremo a vedere cosa c’è sotto: se c’è affetto e c’è incontro l’ossigeno farà si che migliorino moltissimo, ma altre volte vediamo che l’amore è morto, allora è meglio seppellirlo perché altrimenti puzza.”         Canevaro A.

La maggior parte delle volte non si fa terapia di coppia per restare insieme, ma per lasciarsi meglio.

Immagino la vostra espressione ed il vostro sgomento a questa notizia… ma se non la smettiamo di considerare la terapia di coppia come una colla, come un incontro di due bambini dispettosi con un adulto che dà consigli e mette pace, non andiamo da nessuna parte.

La stragrande maggioranza delle terapie di coppia nascono da una richiesta di consulenza per un figlio sintomatico che magari non riesce a dormire da solo, che non mangia, che bagna il letto, con bulimia, con encopresi, con balbuzie… tutti sintomi che per noi terapeuti sono dei veri e propri racconti familiari e quando il figlio è davvero ancora piccolo si finisce per fare terapie di coppia con i figli come consulenti esperti della famiglia.

I sintomi dei figli sono spesso l’unica autorizzazione socialmente accettabile qui al sud per andare in terapia come famiglia. Se è vero che i figli sono il più grande stimolo alla crescita dei genitori, allora i sintomi dei figli sono diventati l’unico motivo, per i coraggiosi genitori, di andarsi a mettere in discussione in terapia.

Le coppie un poco più disastrate a livello di intimità, quelle che dormono in stanze diverse e con un figlio a testa nel letto per intenderci, vengono a chiederci una soluzione magica impossibile o almeno potranno dire alle rispettive famiglie di origine di “averci provato”. Quando poi gli chiedi la fatidica domanda:”quando siete usciti da soli senza i vostri figli l’ultima volta?” la risposta è sempre matematicamente la stessa: “Quando è nato il nostro primo figlio!” (Di questo tipo di problematica avevo parlato in un articolo precedente sui figli cuscino e l’obesità infantile.)

Le coppie più coraggiose arrivano da noi terapeuti anche solo per la crescita reciproca, che è il bene più grande al mondo, ma ovviamente sono mosche bianche.

A volte ad esempio si fa terapia di coppia prima di sposarsi invece di attendere che la coppia vada in crisi, cosa che trovo infinitamente saggia e che renderei obbligatorio al posto della preparazione ecclesiastica prematrimoniale ma non diciamolo ad alta voce che mi scomunicano.

Chi di voi è figlio di divorziati o di separati in casa conosce bene gli strascichi emotivi delle coppie che si separano male o che, ancora peggio, fingono di rimanere insieme “per il bene dei figli”.

Mettendo il “bene dei figli” avanti, quasi fosse uno stendardo delle mamme pancine, ho visto fare i danni più grandi e devastanti e quelli più difficili da gestire, proprio perché socialmente accettati e riconosciuti anche dalle famiglie di origine di entrambi i partner.

Anche per questo diventa fondamentale, all’interno delle terapie di coppia, la chiamata alle armi delle generazioni precedenti: Si invitano allora i nonni come consulenti in terapia, anche solo un paio di volte per lato, per indagarne le radici, le relazioni, i non detti e le dinamiche in atto che ostacolano la crescita e lo svezzamento della coppia genitoriale. Si arriva in terapia anche a chiedere il permesso ai nonni di far risposare la coppia con nuove regole, magari mettendo in crisi il dictat di quella famiglia, il mito familiare che narra che quando la coppia diventa genitore smette di essere intima.

Una percentuale sempre bella corposa sono le coppie invece portatrici di difficoltà sessuali o di infertilità ma di queste ne parlo con calma in altri post perché sono molto complessi da affrontare.

Nella prossima puntata invece la risposta alla domanda che spesso mi fanno:

“ma allora la coppia sana non esiste!?”

coppiacosti psicoterapiadisturbi alimentarifamigliainvischiamentoiperprotettivitàmadre depressamammamaternitànapolipsicologiapsicologopsicologo napolipsicoterapeutapsicoterapiapsicoterapia napolirelazionisintomaticosintomisintomoterapia di coppiaterapia familiareterapia napoliterapia sistemica

La Terapia di Coppia : istruzioni per l’uso

aprile 24, 2019dott. Stella Lascia un commento

“Dottore glielo dica pure lei, è chiaro che è colpa sua…”

Purtroppo nel cinema e nelle serie tv la terapia di coppia sembra una scena del genere: una psicoterapeuta in tailleur con occhiali e taccuino che cerca di mettere d’accordo due persone sedute sul divano ed intente a lanciarsi insulti per finire poi con le braccia conserte, ognuno di spalle all’altro, l’aria contrita e la terapeuta che puntualmente elargisce consigli che ovviamente nessuno seguirà perché non partono dai pazienti ma dalla mente della terapeuta. D’altro canto un terapeuta che dà i consigli più che un terapeuta sembra un pessimo amico a pagamento… gli unici “compiti” o “consigli” che un terapeuta di coppia serio potrebbe effettivamente dare sono quelli paradossali, quelli con un fine nascosto e quelli legati all’amplificazione del sintomo (nelle prossime puntate magari vi faccio qualche esempio).

La realtà della terapia di coppia è invece tutt’altro, soprattutto se parliamo di psicoterapia sistemica, ed è soprattutto fatta di due famiglie e non di una coppia in crisi.

Nel nostro orientamento si parla infatti di due mondi che si sono incontrati e mai e poi mai soltanto di due persone con difficoltà a capirsi o a relazionarsi. Proprio per questo anche dando i consigli o le ricette relazionali migliori del mondo vedreste solo i rispettivi partner infrangersi con la testa contro un muro di abitudini e di schemi di comportamento vecchi più del mondo. Solo capendo davvero quali sono i Mandati Familiari della coppia e quello che non è stato detto sui patti impliciti di questa unione potremo aiutarli in modo duraturo e sperare in una crescita reciproca.

Per comprendere il concetto di “Mandati Familiari” bisogna pensare a tutto quello che inconsapevolmente la famiglia proietta sul tuo matrimonio, ai ruoli e alle aspettative che ogni membro di una famiglia è chiamato ad interpretare e soddisfare. Il caso più palese di mandato familiare ad esempio è il condizionamento inconsapevole dei genitori di uno dei due partner (i nonni per intenderci) che spingono un lato della coppia ad aprirne i confini fino a farla diventare una sola famiglia allargata senza chiavi e senza confini (mandato verso l’invischiamento).

Ora per chiarire invece le trame sottostanti una qualsiasi unione vi faccio un esempio di quelli che Cigoli chiamava patto segreto e patto dichiarato:

“Es. Luisa e Marco

Luisa ha i genitori divorziati e ha sempre dichiarato di cercare in Marco l’uomo forte e sicuro che non la esponesse al dolore già provato in famiglia.

Marco ha sempre dichiarato di amare in Luisa il suo essere totalmente dedita a lui e al sostenerlo nella sua missione di rivalsa sociale che non gli facesse rivivere il dolore di quando suo padre con un crollo economico aveva esposto la famiglia alla vergogna.

Nel patto segreto di entrambi c’è una necessità di perfezione impossibile in cui l’altro dovrebbe guarire la propria storia. Ognuno deve rappresentare la salvezza dell’altro, altrimenti è inaffidabile, manchevole, traditore.

Al primo errore, naturalissimo ed umano, di Luisa ad esempio, parte un controllo irrazionale di Marco che cerca le prove del misfatto in modo ossessivo, appoggiato dalla propria famiglia che possiede la sua stessa ferita originale. Luisa sentendosi giudicata ed ostracizzata da tutti si allontana e conferma quindi il peccato originale. La famiglia divorzia ed il figlio finisce col padre che lo userà come segno della sua perfezione in contrasto con la madre, ormai vista come imperfetta e quindi maligna.”

In pratica ogni singola coppia ha al suo interno due motivi per cui si è scelta ma è consapevole solo di uno di essi, quello esplicitato spesso durante il corteggiamento se non addirittura come patto matrimoniale il giorno delle nozze.

L’obiettivo del buon terapeuta è quello di far emergere il secondo motivo, quello spesso legato appunto alle trame familiari dietro i due membri della coppia, per poter poi costruire con entrambi delle nuove fondamenta per la coppia e permettere una nuova unione, addirittura a volte un nuovo matrimonio simbolico in terapia, ma con un’altra consapevolezza e con patti diversi, stavolta esplicitati e condivisi in terapia.

Domani una nuova puntata sulla terapia di coppia che l’argomento è lungo e complessissimo.

 

ansiaattacco di panicocoppiacosti psicoterapiadepressionedolorefamigliainvischiamentoiperprotettivitàmaternitàpanicopsicologiapsicologopsicologo napolipsicoterapeutapsicoterapiapsicoterapia napolirelazionisintomisintomoterapia di coppiaterapia napoliterapia sistemica
Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.
Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie