Dopodomani (il 25/01/19) a Napoli, la dott.ssa Campobasso presenta un libro che ho letto qualche settimana fa e che vorrei che leggesse mezzo mondo per cui ora vi faccio una mini recensione nata dall’entusiasmo.
Si parla molto ormai di narcisismo, soprattutto in questa epoca post-edipica in cui i “figli trofeo” spopolano, ma si parla pochissimo o non si parla proprio di Eco e cioè di chi si affianca a questa figura narcisistica così tipica del nostro tempo.
Tutto il libro è utile per Eco quanto prezioso è per noi terapeuti. Se solo sapeste quanto spesso ci troviamo di fronte pazienti, uomini o donne poco cambia, che si raccontano “affezionati alle proprie catene in amore” esattamente come troverete raccontate le Eco negli spaccati di terapia presenti nel libro!
Uno degli aspetti più importanti per noi terapeuti è la lettura che il libro fa dei due sistemi familiari che sono alla radice di Eco e Narciso, che se da un lato ci è ben nota (il narciso come figlio accettato, figlio trofeo motivo di fierezza eppure figlio inascoltato nei suoi bisogni perché non riconosciuto come altro da Sè dai genitori) dall’altro lato della coppia è poco conosciuta.
Eco viene utilizzata, proprio per la sua voce magnifica, dal padre Giove, “sciupafemmine” e narciso, per coprire una scappatella extraconiugale. Eco viene punita dalla stessa madre Giunone che le toglierà il suo valore più grande (la voce e la parola) senza che il padre dica una singola parola in sua difesa.
Eco è quindi la rappresentazione di una donna, di una figlia innanzitutto, il cui valore viene riconosciuto ma solo in funzione strumentale per un genitore, solo come parte di un triangolo disfunzionale. In pratica è una donna che si sente prima straordinaria e magnifica, fondamentale per i genitori quindi… per diventare improvvisamente inutile, umiliata e carica di vergogna. Roba che nemmeno la palla da Volleyball nei cartoni giapponesi anni 80 ha avuto un tale sconquasso su e giù, Mila docet.
Questa lettura serve alle Ecolettrici per riconoscere la loro Co-Dipendenza da Narciso, che è molto differente dal sentirsi vittime di Narciso e delle sue naturali manipolazioni e menzogne (c’è un capitolo solo su questo non temete) perché prevede la responsabilità attiva di Eco nel gioco a due .
Si alternano spaccati di confessioni fatte in terapia dalle Eco che la dottoressa ha conosciuto negli anni di lavoro a splendide spiegazioni degli intrecci tra i due profili psicologici Eco-narciso:
Empatia – Assenza assoluta di empatia
Idealizzazione dell’altro – Oggettivazione dell’altro
Intercambiabile per Narciso – Insostituibile per Eco
Attenta, generosa, accudente, responsabile – Disattento, avaro, incurante
Ideale di Sè onnipotente, aspettative irrealistiche e grande auto-severità – Ego grandioso
Angoscia di Libertà – Angoscia del legame
Il libro aiuta Eco ad interrompere il gioco a due tramite alcune proposte anche pratiche nate dal lavoro in gruppo della terapeuta con alcune pazienti co-dipendenti da narciso.
Dopo lo svelamento della miseria del rapporto Eco-narciso, nasce una possibilità enorme di guardarsi dentro e di rinascita autentica che passa per una nuova capacità di leggere i propri bisogni (aumentare la proprio consapevolezza di Sè anche tramite un diario retroattivo della propria storia d’amore), per la capacità di ritrovare la propria identità vera allo specchio e per un nuovo modo di guardare l’altro, ormai pulito dalla co-dipendenza precedente.
Per una volta un libro che non usa 300 pagine per ripetere paroloni come “epistemologia” ed “idiosincrasia” non dicendo nulla di utile (cosa che trovate in molti nostri libri di settore) ma ne usa un centinaio (si legge in un’ora e mezza) lasciando un segno vivo e ardente nel lettore come in noi terapeuti.
Tutto si chiude con quello che fu lo spunto del libro stesso e cioè un magnifico botta e risposta tra la terapeuta e Galimberti sulla posta di D di Repubblica sul tema in questione. Chapeau!
p.s. Se volete il libro
https://www.libreriauniversitaria.it/star-bene-altro-eco-ovvero/libro/9788865315293